Come fare un sistema qualità se vuoi avere clienti automotive
Chi fornisce case auto, o meglio, chi fornisce aziende del settore automotive, sa che la gestione del sistema qualità è alquanto onerosa, al punto da rendersi conto che, in fondo, la ISO 9001 è poca cosa in termini di adempimenti.
Come molti sanno le case auto hanno l’esigenza di standardizzare il più possibile i loro processi in outsourcing e, in modo particolare con la nuova IATF 16949, hanno stabilito prassi molto rigide e, soprattutto, il totale rimando ai loro “capitolati”.
Chi ha già sostenuto esami di certificazione secondo la IATF 16949, si è sentito chiedere dai valutatori i CSR dei clienti e si è visto verificare la presa in carico ed il soddisfacimento di ogni requisito lì indicato.
Ovviamente tutto questo ha comportato un aggravio dei carichi dei subfornitori, spesso piccole aziendine, che, oltre all’obbligo di certificazione ISO 9001:2015, ora devono imparare ad applicare varie tecniche che prima, colpevolmente, non consideravano.
Parlo di FMEA, Control Plan, PPAP, e tanta altra documentazione da realizzare, sempre tenendo conto delle analisi dei rischi.
Ma come fa una piccola aziendina a stare dietro a tutta questa carta?
Meglio fare di necessità virtù
Mettiamola così: nessuno è obbligato a lavorare in un determinato settore, quindi, se ci vuole stare, deve accettarne le regole.
Quindi, complicata o no la norma IATF, se vuoi lavorare nel settore automotive, la devi studiare.
Se sei una PMI che fornisce una azienda più grande dovrai avere la ISO 9001, e ti sentirai chiedere un piano di adeguamento ai requisiti della IATF 16949. Cosa vuol dire? Significa che, anche se non sarà necessario certificarsi IATF, dovrai via via lavorare come se tu fossi certificato.
I tuoi clienti, che periodicamente di faranno un audit, dovranno concordare con te il tuo piano di miglioramento: io ti suggerisco di utilizzare MyMax per farlo, ci sono varie applicazioni, tutte senza carta, ma in ogni caso valuta bene il da farsi e fai in modo di non caricarti di attività inutilmente complesse.
Avendo tu già la certificazione ISO 9001 non dovrai fare molto di più di ciò che già fai, ma considera che sarai soggetto ad una maggiore rigidità: ricordati sempre che il tuo cliente ha fatto i PPAP per ogni nuovo prodotto ed è quindi autorizzato a spedire prodotti che sono stati realizzati con le modalità precedentemente approvate dal cliente finale. Per questo motivo tu non potrai modificare alcunché del tuo processo produttivo e/o di controllo, pena la ripresentazione del PPAP.
Va bene, penserai, ma chi se ne accorge se cambio qualcosa? Se se ne accorgono sono guai, quindi meglio fare le cose come si deve.
Considera anche che sarà necessario avere competenze sulle tecniche statistiche per il controllo del processo e particolare attenzione dovrà essere posta all’intero sistema di misurazione, oltre che ai soli strumenti di misura.
Qualcuno potrebbe chiederti di effettuare l’R&R, ovvero dimostrare la tua capacità di misurazione e controllo considerando ogni variabile che possa influire su quest’ultima.
Stiamo parlando ti prove lunghe e che richiedono competenze, e quindi attenzione a quando accettate di lavorare nell’automotive.
Ma c’è veramente tanta carta?
Purtroppo sì, o, comunque, ci sono molte attività formali da fare e documentare.
Inoltre è prevista una revisione annuale dei documenti dei prodotti, con conseguente ulteriore importante dispendio di tempo. E’ evidente che per chi fornisca componenti elementari tutto ciò possa sembrare eccessivo, ma le case auto preferiscono standardizzare i processi documentali e di sviluppo dei prodotti, e quindi il sistema si applica anche se produci una vite.
Esiste poi un requisito nuovo di cui devi tenere conto, che è la sicurezza del prodotto: se ciò che realizzi contiene caratteristiche critiche, sarai assoggettato ad un particolare processo teso ad eliminare ogni rischio.
Ricordati che la nuova IATF è un addendum alla ISO 9001:2015 e contiene vari requisiti automotive, tra i quali:
- requisiti per la sicurezza dei componenti e dei processi;
- requisiti di tracciabilità incrementati per aderire agli ultimi cambi normativi;
- requisiti per i prodotti che includono software;
- gestione del processo di gestione dei resi dal campo incluso l’indirizzamento a NTF (No Trouble Found) ed uso delle linee guida dell’industria auto;
- chiarimenti nella gestione dei subfornitori e requisiti di sviluppo degli stessi;
- inserimento di requisiti di Responsabilità del management dell’organizzazione (Corporate Responsibility).
Conclusioni
Questo breve articolo vuole solo darti una veloce indicazione delle attività che devi svolgere se sei certificato ISO 9001 e vuoi servire clienti automotive.
Dovrai occuparti di responsabilità sociale di impresa, dovrai porre maggiore attenzione ai requisiti di sicurezza sui prodotti, gestire con la massima chiarezza i fornitori e i sub fornitori, occuparti della gestione dei software integrati nel prodotto, integrare il risk management con i piani di emergenza, e dare maggior focalizzazione nell’ambito del requisito “contesto” per le richieste del del cliente.
Queste sono solo alcune delle cose da tenere in conto e quindi, se vuoi lavorare nell’automotive, pensaci bene prima.
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