Liberi professionisti o schiavi delle proprie convinzioni?

Un articolo di Massimo Bolla

Esiste una categoria di liberi professionisti che si proclama di successo, ma che in realtà non ha mai osato guardare oltre il proprio naso. Sono quelli che si accontentano di piccoli progetti, lavori che possono gestire da soli, nella loro comfort zone, senza mai rischiare o provare a immaginare qualcosa di più grande. Ogni cosa che va oltre le loro limitate capacità li blocca all’istante.

Per loro, il successo non è altro che un’illusione autoindotta, una narrazione comoda che giustifica la loro incapacità di pensare e agire da veri imprenditori.

 

La trappola del “piccolo è bello”

Questi professionisti sono vittime di una convinzione radicata: “Meglio poco, ma sicuro.”

Un pensiero che può sembrare prudente (in effetti di cazzari che sparano numeri grandiosi senza avere in mano niente ne ho conosciuti tanti), ma che nasconde un atteggiamento profondamente limitante. Si rifugiano in piccoli progetti, spesso poco remunerativi, perché sono convinti che sia meglio fare tutto da soli piuttosto che organizzarsi, delegare e costruire una struttura che permetta loro di affrontare sfide più grandi.

Il risultato? Restano intrappolati in una routine di lavori ripetitivi, senza mai crescere né economicamente né professionalmente.

Continuano a credere che il loro approccio sia quello giusto, mentre il mondo intorno a loro evolve, premiando chi ha il coraggio di pensare in grande. E guai a dargli torto, sono pure permalosi.

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Il fallimento di non essere imprenditori

Essere un libero professionista non significa essere un imprenditore. Molti confondono le due cose, ma la differenza è sostanziale. Un imprenditore guarda oltre il proprio tempo e le proprie capacità, costruisce un’organizzazione, investe in persone e strumenti, e punta a realizzare progetti che da solo non potrebbe mai portare a termine.

Il “libero professionista di piccolo cabotaggio”, invece, si limita a fare ciò che sa fare, ignorando che il vero valore non sta solo nell’eseguire il lavoro, ma nel costruire qualcosa di più grande. Sono condannati a restare schiavi delle loro convinzioni, intrappolati in un modello mentale da poveracci, incapaci di immaginare un futuro migliore per sé stessi e per il loro business.

 

La paura del cambiamento

Dietro questa mentalità si nasconde quasi sempre la paura del cambiamento.

Delegare, organizzarsi, crescere richiedono uno sforzo iniziale, una fiducia negli altri e una visione a lungo termine. Ma per chi è abituato a controllare tutto, queste sono barriere insormontabili.

E così, invece di investire in competenze manageriali, strumenti tecnologici o collaboratori, preferiscono restare soli, a combattere una battaglia quotidiana contro il tempo e le risorse limitate.

 

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La condanna della mediocrità

Il destino di queste persone è segnato: continueranno a proclamarsi “liberi” professionisti, ma in realtà saranno schiavi delle loro idee limitanti.

Mentre altri costruiscono carriere e aziende solide, capaci di attrarre clienti di alto profilo e progetti remunerativi, loro si perderanno nei meandri di piccoli lavori mal pagati, sempre a rincorrere il prossimo incarico.

Una via di uscita c’è

La buona notizia è che uscire da questa mentalità è possibile. Serve però un cambio radicale di prospettiva. Ecco alcuni spunti:

  1. Pensa come un imprenditore: Chiediti come puoi delegare, automatizzare e scalare il tuo lavoro per affrontare progetti più grandi.
  2. Investi su te stesso e sugli altri: Non puoi fare tutto da solo. Impara a costruire un team e a fidarti delle persone giuste.
  3. Osserva i grandi: Studia chi ha costruito organizzazioni di successo partendo dal tuo stesso punto. Cosa hanno fatto di diverso?
  4. Abbandona le convinzioni limitanti: Il tuo lavoro non si limita a ciò che sai fare oggi. Le opportunità più grandi arrivano quando inizi a pensare fuori dagli schemi.

 

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Il futuro appartiene a chi osa

La libertà vera non sta nel rifiutare i grandi progetti, ma nel costruire la capacità di affrontarli con successo. Chi continua a ripetere che “da solo si lavora meglio” sceglie una vita di mediocrità. Chi invece accetta la sfida di pensare in grande, organizzarsi e crescere scoprirà che il mondo professionale ha molto di più da offrire di quanto avrebbe mai immaginato.

Non lasciarti ingannare dalle tue stesse convinzioni. Se vuoi davvero essere libero, smetti di essere schiavo delle tue idee limitanti e inizia a costruire il tuo futuro con ambizione e visione.

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