Chi parla di temi umanistici per fatturare: business credibile o pura strategia di marketing?

Un articolo di Massimo Bolla

Negli ultimi anni, i temi umanistici stanno vivendo un ritorno sulla scena pubblica, non solo come valori da integrare nelle imprese, ma anche come strumenti per catturare l’attenzione di un pubblico sempre più consapevole. Ma cosa succede quando questi argomenti vengono utilizzati non tanto per una sincera adesione ai principi etici, quanto per costruire una strategia di marketing mirata a vendere corsi, consulenze o servizi? La questione è delicata, perché pone dubbi sulla credibilità di chi promuove questi valori e sui rischi che corrono coloro che seguono tali personaggi.

Quando il messaggio rischia di essere incoerente

  1. La facciata umanistica come marketing
    È innegabile che alcuni professionisti o aziende utilizzino i principi umanistici come una leva per costruire un brand “etico” e attirare clienti sensibili a queste tematiche. Tuttavia, quando l’interesse principale rimane il profitto e non c’è un vero impegno verso i valori dichiarati, il messaggio rischia di risultare incoerente. Questo fenomeno, noto in altri ambiti come greenwashing, può essere trasposto anche qui: un “human-washing” che svuota di significato i temi umanistici, trasformandoli in strumenti di pura persuasione.
  2. Mancanza di trasparenza
    In alcuni casi, i promotori di questi messaggi non possiedono competenze specifiche né un reale impegno verso i valori dichiarati. Ciò può portare a corsi o consulenze di basso livello qualitativo, incapaci di offrire un reale valore a chi li segue. Il rischio per il cliente è investire tempo e denaro senza ottenere un reale miglioramento, né a livello personale né aziendale.

Cosa rischiano i seguaci di questi “umanisti commerciali”?

  1. Perdita di denaro e tempo
    Seguire consulenti che trattano temi umanistici solo come una moda potrebbe tradursi in un investimento senza ritorno. I corsi potrebbero non fornire strumenti concreti, limitandosi a messaggi motivazionali o teorici, poco utili per affrontare sfide pratiche.
  2. Mancata trasformazione aziendale
    Un’azienda che cerca di integrare valori umanistici nella propria gestione ha bisogno di un supporto qualificato e di una metodologia applicabile. Se il consulente non è preparato, il risultato potrebbe essere una serie di iniziative inefficaci, che lasciano l’organizzazione nella stessa posizione di partenza.
  3. Sfiducia nei valori umanistici
    Quando i principi umanistici vengono utilizzati in modo strumentale o incoerente, il rischio maggiore è che il pubblico perda fiducia in questi valori. Le persone o le aziende deluse da esperienze negative potrebbero considerare l’umanesimo un’idea astratta o addirittura un “inganno”, allontanandosi completamente da questi temi.

Come distinguere il business credibile dall’opportunismo?

Per evitare di cadere nelle trappole del “business dell’umanesimo”, è importante valutare alcuni aspetti:

  1. Esperienza e coerenza del promotore
    Un consulente credibile dovrebbe dimostrare una carriera coerente con i principi che promuove. Verifica il suo background, i risultati ottenuti e l’applicazione pratica delle sue idee.
  2. Contenuti di valore
    I messaggi di chi parla di umanesimo devono essere concreti, con esempi, metodologie applicabili e dati che supportano l’efficacia delle strategie proposte.
  3. Trasparenza sugli obiettivi
    Un professionista serio non nasconde l’aspetto commerciale del suo lavoro, ma lo combina con un sincero impegno verso i valori umanistici. L’equilibrio tra etica e profitto è possibile, ma richiede autenticità.
  4. Feedback dei clienti
    Cerca opinioni di chi ha già partecipato ai corsi o ricevuto consulenze. Le esperienze reali possono rivelare molto sulla qualità e sull’impatto del lavoro proposto.

Conclusione

Non c’è nulla di sbagliato nell’usare i temi umanistici per costruire un business, purché questo sia coerente con i valori dichiarati e porti un reale beneficio ai clienti. Tuttavia, il rischio di opportunismo è alto in una società dove il marketing spesso supera la sostanza. Chi decide di seguire consulenti o corsi basati su questi principi deve fare attenzione, analizzando l’autenticità del messaggio e la preparazione del promotore. Solo così si potrà trarre valore da un mercato che, seppur promettente, rischia di essere compromesso da chi vede nei valori umanistici solo un’occasione per fatturare.

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